domenica 18 dicembre 2011

Pappa&Taci

«l'Italia deve far fronte a grossi rischi per la propria finanza, per la propria economia. Deve riuscire a fare bene la sua parte per l'Europa e per se stessa, e quindi chiede sacrifici agli italiani di tutti i ceti sociali, anche agli italiani dei ceti meno abbienti, perchè si facciano le scelte indispensabili al fine di preservare lo sviluppo della nostra economia e della nostra societa in un clima di liberta' e di maggiore giustizia».
                                                Giorgio Napolitano

Caro, carissimo, Presidente si e' svegliato adesso?!
In questi ultimi mesi sembra che finalmente, ma tardivamente, abbia compreso che l'Italia rischia grosso.
Ha paura che il Paese vada in default?
Oppure teme che il popolo italiano si desti e si renda conto che anche Lei, per interi decenni ha fatto il "pappa&taci"?
Si ricorda quando e' stato eletto prima deputato ed in seguito senatore?
Decenni fa.
Ha fatto a meno dei privilegi di cui ha goduto durante questo lungo lasso di tempo? Non mi pare.
E come dimenticare quando la stampa tedesca lo incalzava sui suoi viaggetti e rimborsi spese da europarlamentare a carico del contribuente.
C'e' anche su Youtube se vuole rimembrare cio' che potrebbe aver dimenticato.
Dov'era in quel periodo la sua coscienza?
Dormiva beata in un sonno profondo ed e' stata destata solo dalle avvisaglie del crollo dell'economia di questa povera Italia?
Mille e novecento miliardi di euro e' la cifra esorbitante del debito pubblico italiano!
Mi ricordo ancora della lira e lei signor Presidente?
L"esorbitante debito e' pari a circa 3.700.000.000.000.000 lire!!!
Oltre 30 mila euro a testa!
Crede veramente che la manovra appena varata, la quinta di quest'anno, sara' sufficiente a riportare credibilita' all'estero e solidita' alle finanze pubbliche?!
No. Servira' solamente a pagare gli interessi sul debito!
In cambio le categorie piu' svantaggiate e poco abbienti dovranno fare ancor piu' sacrifici.
Mi permetto di chiederle: nel frattempo, che sacrifici sta facendo lei e, ad esempio,
gli addetti di ruolo alla Presidenza che ammontano a quasi 1100 unità?!
Cosi, tanto per sapere. Come sarei felice di comprendere a cosa servono i quasi 2 mila dipendenti effettivi al Quirinale.
La
regina d’Inghilterra ne ha alle sue dipendenze all'incirca 350, il re di Spagna piu' o meno 500, idem il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama.
Mettiamo il caso che tutti facciano le medesime cose, gli altri 1500 e passa dipendenti al soldo del Quirinale, cosa azzo servono?!!!
Presidente Napolitano, ha mai letto il libro "sanguisughe"(di Mario Giordano), o quello relativo a "i privilegi d'Italia"(di Raffele Costa), oppure il libro sulla Casta (di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella)?
Se non vuole spendere manco una lira per acquistarli, li trova anche in biblioteca.
Sono propenso a credere che lei non abbia bisogno di darne nemmeno una sfogliata... perche' dovrebbe essere ben consapevole quali siano i privilegi elargiti alle categorie annoverabili tra i "pappa&taci".
Son troppi Presidente... sembra che lei, almeno in parte, finalmente lo abbia compreso.
Peccato che a continuare a pagare di tasca propria per mantenere tali abomini siano sempre i soliti.
Lei ha vissuto e vive in un altro mondo. In un mondo parallelo in cui, per la maggioranza del tempo della sua vita, non si e' reso conto che nel frattempo l'Italia stava andando a rotoli.
La sua eta', il suo modo di pensare, il suo modo di fare e' vecchio ed obsoleto.
Non ha la piu' pallida idea di quali siano le problematiche delle giovani generazioni che dovranno patire, tra un lavoro a tempo determinato e l'altro, per arrivare a 42 anni di contributi!
42 anni di contributi che saranno sufficienti solo per avere una misera pensione. Pari a meno del 40% dell'ultimo stipendio che si percepira' mentre nel frattempo altri han mangiato e bevuto a sbaffo per mezzo secolo!
Non e' giusto signor Presidente!
Non e' giusto che per colpa dei "pappa&taci", a rimetterci siano e saranno intere generazioni presenti e future.
Mi auguro di cuore che la gente non arrivi mai al punto di non avere niente da perdere.
Faccia il possibile perche' cio' non accada e concretamente agisca per far sparire l'enormita' di privilegi. Anche i suoi.
Sara' un sacrificio utile e necessario per far svanire il rischio che si possa verificare quanto e' avvenuto durante la "Primavera Araba" in cui i giovani si sono ribellati allo status quo, avendo compreso che nulla avevano da perdere.

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