giovedì 1 marzo 2012

Scherzi di carnevale...

Il carnevale non è mai stata una festa che mi ha entusiasmato. Non provo il minimo interesse nel vestirsi in modo buffo, né il mascherarsi in modo variopinto. Che senso ha poi il buttare coriandoli e stelle filanti? 
Ancor meno sopporto coloro che si cimentano in battaglie con la schiuma da barba et similia.
Se scherzo deve essere, che sia fatto con intento goliardico e senza arrecar danno a nessuno. A carnevale, e non solo.
Proprio in questi giorni mi è tornato in mente uno scherzo che io ed alcuni miei amici abbiamo fatto varie volte.
Pur se da allora di tempo ne è passato parecchio, me lo ricordo come fosse ieri.
Classico sabato sera, in cui ci si ritrovava in gruppo e si decideva dove andare. In quel periodo praticamente tutti eravamo single e dunque solitamente le mete preferite erano i pub o le birrerie. Ogni volta si cambiava destinazione e, quando ci si recava in ambienti fighetti, si metteva in atto un piccolo scherzetto nei confronti di chi veniva al tavolo a raccogliere le ordinazioni.
In 4, 5 o 6 che fossimo, facevamo finta di tergiversare sul tipo di bibite fino a che qualche d'uno di noi se ne usciva con:
- A me un “John Miles”. Liscio e senza ghiaccio. Grazie.
Gli altri, a ruota, si univano alla richiesta:
- Uno anche a me! E' da un bel pezzo che non ne bevo uno.
C'era chi aggiungeva frasi beffarde tipo:
- Sembrano passati più di vent'anni dall'ultima volta che l'ho bevuto!
E via discorrendo.
La vittima di turno di rado esternava immediatamente che non tenevano quella marca di whisky. Prendeva nota e sbolognava la patata bollente a chi doveva preparare le bibite.
Immancabilmente, a distanza di pochi minuti, ci veniva comunicato che non lo avevanoo addirittura che era finito.
A quel punto facevamo finta di rimanere sorpresi e delusi. Prontamente il barista, o chi per lui, ci snocciolava tutti i tipi di whisky a sua disposizione. Noi, ad ogni marca citata, facevano dei confronti con l'inesistente “John Miles”:
No, quello sa troppo da botte di rovere, l'altro ha un gusto meno liquoroso, quell'altro è carente come profumo, eccetera.
Ahahaha! Manco noi sapevamo che paragoni stessimo facendo dato che non avevamo mai assaggiato nessun tipo di whisky!
Seri, serissimi, chiedevamo di avere un 5 minuti di tempo per decidere cos'altro prendere da bere.
Quando poi ritornavano per vedere cosa avessimo deciso, c'era chi ordinava una birra, chi un gingerino, chi un succo di frutta, chi una batida de coco, od altro ancora. Ma nessuno prendeva superalcolici.
Nel mentre ordinavamo le bibite, lo facevano in modo svogliato per far intendere che eravamo dispiaciuti di non aver avuto la possibilità di degustare l'inimitabile “John Miles”.
Difficile rendere a parole la nostra magistrale interpretazione.
Ogni volta sogghignavamo di gusto appena uscivamo dal locale. Ipotizzavamo che il proprietario avrebbe chiesto al suo fornitore di bibite se fosse stato in grado di rifornirlo di quella marca di whisky. Ahahahaha!
A volte, a distanza di settimane, ripetevamo la medesima scenetta nello stesso locale (quando erano altre le persone che raccoglievano le ordinazioni), per cui non dubito che effettivamente ci sia stato qualche d'uno che abbia chiesto lumi ai grossisti di bibite.
Dopo un paio di mesi lo scherzo divenne ripetitivo e dunque fu accantonato.
Fino a che non arrivò il periodo del carnevale. Quale momento migliore per fare uno scherzetto innocente?
Invece no! A carnevale la gente si aspetta che vengano fatti degli scherzi.
Altro sbaglio fu il metterlo in atto in un pub ove lavorava una ragazza del nostro paese.
Certo non eravamo astemi e qualche ciucca alla festa della birra ognuno di noi l'aveva fatta, ma Chiara ci conosceva abbastanza bene da sapere che non eravamo tipi da superalcolici.
Leggerezza imperdonabile la nostra, che pagammo cara... sotto ogni aspetto!  :asd:
Quel sabato sera, entrati al pub, ci accomodammo in un tavolo da 6 visto che, oltre noi 4, c'erano 2 ragazze tacchinate da Aurelio e Igor.
Proprio quest'ultimo propose di ordinare il “John Miles”.
Noi maschietti accettammo tutti con un cenno di approvazione ed un sorriso beffardo.
Già pregustavamo il momento delle sghignazzate.
Le 2 donzelle invece, ignare di tutto, ai loro rispettivi partner dissero: 
- Ma sei matto! Inizi la serata bevendo whisky! E poi ti metti alla guida. Prendi altro, prendi altro!
Igor e Aurelio rimasero imperterriti anche contro il parere delle pischelle. Tanto sapevano che non esisteva quella marca e che dunque avrebbero poi optato per qualcos'altro.
A quel punto una delle due arrivò ad esternare che, se il moroso avesse bevuto il “John Miles”, non gliela avrebbe fatta vedere manco in fotografia.  :asd:
A tutti fu chiaro a cosa si stesse riferendo e le battute canzonatorie non mancarono.
In teoria il problema non sussisteva, visto che quel liquore era solamente un'invenzione della mia mente bacata.
Tempo prima, durante l'ascolto del brano musicale “Children”, invece di citare l'autore Robert Miles, fu fatto il nome di John Miles (musicista e cantante inglese). 
Io dissi che quello sembrava più un nome di un whisky e da lì prese il via quanto ho poc'anzi raccontato.
Di tutto ciò erano completamente all'oscuro le 2 donzelle. Probabilmente tutto l'arcano sarebbe stato loro svelato appena usciti dal locale, ma le cose non andarono come noi ci attendavamo...
Igor continuò a punzecchiare la sua ragazza dicendosi irremovibile sul John Miles e, in segno di sfida, le disse che lo avrebbe ordinato doppio.
A quel punto arrivò Chiara a raccogliere le ordinazioni. Una discreta patata, specialmente il lato B. Non stupida, ma con la chiacchiera facile e petulante.
Difatti iniziò subito a domandare chi erano le 2 signorine che stavano con noi, come andava la vitaccia di ognuno, ecc.
Dopo questi interminabili preliminari, ci chiese cosa volessimo ordinare.
Le voci maschili furono un susseguirsi di: 
- Un “John Miles”.
Ovviamente le donzelle scelsero ben altro: dei succhi di frutta.
Chiara prese le ordinazioni e tornò al banco.
Da li a poco sarebbe ritornata a riferirci che non avevano a disposizione quel tipo di whisky. Era già successo svariate volte, avrebbe dovuto succedere anche quella sera.
Ma così non fu!
Ahahahaha!
Sto ridendo come un deficiente davanti al monitor, ripensando alle facce che abbiamo fatto quando Chiara si presentò con un vassoio contenente 2 succhi di frutta e 4 bicchieri di whisky!
Per un attimo restammo basiti. Igor era sbiancato in volto quando vide la sua razione doppia di “John Miles”.
Chiara fu lepre nel porre le bibite sul tavolo e si allontanò con altrettanta fretta dato che, a suo dire, c'erano dei clienti che la attendevano.
Noi non facemmo nemmeno in tempo a imbastire un:
- Ma quello non è il colore del John Miles!
O altra frase che potesse toglierci da quel impaccio ove noi stessi eravamo andati ad impelagarci.
Ahahahaha!
Immaginatevi la scena! Nessuno di noi era avvezzo a bere superalcolici ma, più che il gusto schifido di quel whisky, bruciava il fatto che eravamo stati fregati.
Per di più a caro prezzo!
Lo scontrino allegato alle consumazioni parlava chiaro: 6 euri per ognuno di noi maschi. Tranne Igor che ne sborsò 11 per il doppio.
Di sicuro lui se lo ricorda ancora.  :asd:
Quella sera andò in bianco. Non per il broncio della sua morosa, che poco dopo svanì, ma perché per tutta la sera ebbe un bruciore di stomaco come non mai.
Non ho la certezza che Chiara avesse compreso il nostro scherzetto... può anche essere che avesse versato la prima marca di whisky che le era passata tra le mani pur di non deluderci.
Se ricapiterà di incontrarla glielo chiederò di certo.
Pur se sarà difficile, visto che nel frattempo si è maritata ed è andata ad abitare a circa 400 kilometri di distanza. Ma mai dire mai.
Forse nemmeno se lo ricorda quell'episodio...
Oppure potrebbe anche rispondermi:
- A carnevale ogni scherzo vale!

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